Aprile 1544. Quasi 20 anni dopo l’umiliazione di Pavia dove il re Francesco I fu fatto prigioniero dai soldati del suo nemico Carlo V, la Francia riprende l’offensiva in Italia. Il teatro di guerra è il Piemonte; occupato quasi totalmente dai francesi già dal 1536. Partendo da Asti l’esercito imperiale, guidato dal veterano Alfonso d’Avalos marchese del Vasto è in viaggio per la piazzaforte di Carignano assediata dai francesi. Questi ultimi a loro volta condotti dal giovane comandante François Bourbon conte d’Enghien si muovono incontro ai nemici. Il primo scontro tra i due eserciti avviene il giorno di Pasqua a Ceresole ma con un nulla di fatto. Il giorno dopo il 14 aprile nello stesso luogo si rinnova la battaglia nella quale gli imperiali vengono nettamente sconfitti. I famosi lanzichenecchi, nerbo dell’esercito di del Vasto, sono battuti dai fanti francesi e da quelli svizzeri, poi massacrati a migliaia proprio da questi ultimi. I lanzichenecchi ricevono così in cambio la stessa fine che a Pavia 20 anni prima avevano riservato ai fanti svizzeri.